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Elaborazione

Il vino base

La produzione del vino base è molto simile a quella indicata per gli spumanti rifermentati in bottiglia. Anche in questo caso necessitano i vitigni giusti, ambiente vocato, produzioni contenute e tutte le tecniche colturali per conservare l’aroma e l’acidità. Per gli spumanti rifermentati in autoclave normalmente è richiesta una gradazione alcolica leggermente inferiore (10-11° alcolici sono l’ottimale). Raccolta, trasporto, ricevimento dell’uva in cantina, pigiatura e pressatura esigono le solite attenzioni, per conservare al meglio quanto si è prodotto in vigneto. Dopo la chiarifica del mosto, ottenibile per le grandi produzioni anche con il sistema della flottazione, occorre indirizzare in modo diverso la lavorazione a seconda se si producono spumanti secchi (ottenuti da moltissime uve coltivate in tutto il nostro Paese) o spumanti dolci, tendenzialmente aromatici tra i quali si può citare l’Asti. Per i primi si procede alla normale fermentazione completa, avviando poi il vino ottenuto alla spumantizzazione, in funzione delle esigenze d’imbottigliamento. Per i dolci occorre invece conservare i mosti come tali, con l’impiego del freddo, procedendo poi progressivamente alla presa di spuma.

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Bollicine in autoclave, due secoli di storia.

Lorenzo Tablino Da Millevigne n. 6 del 2012 Passo passo ecco la storia delle bollicine: dai primi esperimenti francesi del 1851 di Rousseau, al metodo Martinotti, il polo spumantistico canellese ecc.