Questo coleottero innocuo e non particolarmente dannoso per la vite, presenta una sintomatologia particolare sulle foglie determinato dalle punture da parte della femmina, simile a un sigaro.
Il Sigaraio della Vite
Cliccando sull'immagine potrete visualizzare un lavoro interamente dedicato al Sigaraio della Vite, un curioso coleottero che si relaziona con la vite creando caratteristiche foglie a "sigaro".
Gestione del terreno del vigneto
Un articolo che in maniera puntuale e approfondita presenta le lavorazioni che si possono eseguire in vigneto e le attrezzature che si possono adoperare.
Viticoltura eroica
Con il contributo di diversi autori si raccontano i luoghi più suggestivi in cui si coltiva su territori impervi e arduii, riuscendo nonostante le difficoltà a ottenere un prodotto di elevata qualità.
Prospettive future della difesa della vite
Un articolo che descrive l'evoluzione delle strategie di difesa applicate in passato e introduce le novità previste per il futuro.
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Cliccando sull'immagine potrai visualizzare tutti i video realizzati da Vit.En. riguardo le lavorazioni del passato ed i cambiamenti che hanno caratterizzato la viticoltura e più in generale la campagna nel tempo.
Per approfondimenti in merito si rimanda ovviamente alla sezione specifica. In questa sede ci limitiamo a qualche considerazione generale.
L’Italia è sicuramente il Paese con più forme di allevamento, ma molte di queste sono rimaste nel vigneto dell’ideatore e ormai sono poche quelle che risultano diffuse;
Di conseguenza chiunque pensi di inventare una forma di allevamento, prima di proporla …ci pensi molto e, dopo che ha deciso, … ci pensi ancora;
Se in una zona c’è una forma prevalente (Guyot in Piemonte e molte altre zone, Pergola in Trentino e Alto Adige, Tendone in Abruzzo, Cordone speronato in Toscana, ecc.) è perché i nostri “Vecchi” hanno verificato essere quelle che meglio si adattavano ad un certo ambiente. Qualcuno, ammalato di innovazione, ha tentato di mischiare le carte invertendo le varie situazioni, ma … il proverbio “quello che è stato, torna” mantiene la sua validità.
È quindi scontato che la scelta di cambiare in modo radicale la forma di allevamento va prima attentamente valutata e sperimentata. La sperimentazione è un obbligo, il cambiamento è utile solo se conviene.
La forma di allevamento, come il sesto d’impianto, la tecnica di conduzione ecc. è solo uno degli elementi che possono produrre la qualità o l’eccellenza. Qualsiasi forma di allevamento in qualsiasi terreno da vigneto, con qualsiasi modo di conduzione e qualsiasi cantina può produrre il vino eccezionale. Ciò che fa la differenza è sempre… “la testa”.
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di Albino Morando, Sergio Lembo, Giulio Moiraghi, Fabio Sozzani. L'esperienza maturata con pubblicazioni quali L'Impianto del Vigneto e Vigna Nuova ha permesso la realizzazione di questa miniguida. In otto pagine e moltissime foto, le [...]
di Morando A., Quaglino A.da Quaderni di Vitic. Enologia Univ. di Torino n. 6 1982I sistemi di allevamento e relativi problemi di potatura della Provincia di Asti sono stati "censiti" nelle varie zone del territorio e studiati dettagliatamente [...]
di Arnulfo C., Morando A.da Quaderni Vitic. Enol. Univ. di Torino n. 6 1982Si presentano i sistemi di allevamento più diffusi in Langa e Monferrato, sia nella tradizione che attualmente, con le relative problematiche di lavorazione.
Di Tomasi D., Battista F.
Da Millevigne, 4 2014
Due forme di allevamento, Pergola e Guyot, sono state messe a confronto su Corvina in Valpolicella e Garganega nella zona di Soave, comparandone la gestione colturale e gli effetti sul vino.
Maurizio Gily
Millevigne, 2017, n.2, 20-23
A seguito della gelata di Aprile 2017 l'autore espone le tipologie di danno a cui sono esposti i vigneti e i possibili mezzi di contrasto: dalle "stufe" ai tempi e metodi di potatura alle [...]