Vitigno coltivato in provincia di Grosseto e sporadicamente nel pisano, è possibile sia una antica varietà toscana, anche se le sue origini non sono ancora del tutto chiare. La pianta si presenta mediamente vigorosa con una produzione abbondante e costante. Predilige potature a tralcio rinnovabile per la scarsa fertilità delle gemme basali, e non presenta particolare sensibilità alle principali crittogame. Quasi mai vinificata in purezza, dona un prodotto non troppo alcolico (11,5 vol.) e acidulo (6-7 g/l), che rientra in numerosi tagli con vini locali per i gradevoli profumi.