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Escoriosi

Biologia

Phomopsis viticola trascorre l’inverno sia in forma miceliare che sessuata come picnidi (Hewitt e Pearson, 1990), la cui formazione ha inizio in autunno con le prime giornate fresche (Jailloux e Bugaret, 1987). Lo svernamento come micelio sembrerebbe essere particolarmente importante, protetto dal legno a ridosso dei nodi, specie qualora gli inverni non siano eccessivamente rigidi (Mostert et al., 2000).

In primavera, entrambe le forme di svernamento possono dare inizio all’infezione primaria, che non richiede particolari esigenze termiche, ma piuttosto una pioggia abbondande e almeno 8-10 ore di bagnatura. Le spore liberate dai picnidi necessitano della presenza di un velo liquido per poter germinare, oppure diverse ore di umidità relativa del 100%. Le spore, disperse dalle piogge, presentano l’ottimo termico per la germinazione intorno ai 23 °C  (Patil et al., 1981). L’infezione che dapprima interessa quasi esclusivamente il tralcio può, col procedere della stagione trasferirsi sulle foglie prima e sui grappoli dopo, che risultano particolarmente sensibili nel periodo della fioritura, qualora si verifichino da 20 a 30 ore di bagnatura (quindi in condizione di molta umidità).

Il fungo resta relativamente inattivo durante il periodo estivo, inibito dalla bassa umidità e temperature elevate, ma in caso di estati fresche e piovose può proseguire la propria attività infettiva (Emmett e Wicks, 1994).

Non possedendo particolare mobilità, la pressione infettiva dipende, oltre che dall’andamento stagionale in corso, anche dalla presenza del fungo nelle annate precedenti (Willison et al., 1964).

 

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