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Messa a dimora barbatelle

Potatura della barbatella

Le barbatelle vengono commercializzate con gli apparati radicale e vegetativo integri, oppure potate e paraffinate nella parte apicale. Taluni propongono di non potare la barbatella, lasciando sviluppare tutte le gemme presenti sulla parte aerea. Tale modo di operare non presenta particolari controindicazioni per quanto riguarda l’attecchimento e lo sviluppo delle piante, ha però lo svantaggio di diluire la vigoria su molti tralci, senza poterne formare uno dominante, sufficientemente robusto e sviluppato per la potatura in campo, alla fine del primo anno di vegetazione. Le radici non possono essere lasciate lunghe, perché risulterebbe onerosa una loro adeguata disposizione nella fase di messa a dimora. È quindi necessario potarle a circa 15 - 20 centimetri se l’impianto è previsto a buca, mentre si devono accorciare ad uno-due centimetri circa con l’impianto tramite forcella. Non conviene invece il taglio totale delle radici da taluni propugnato, perché si ostacola la ricostituzione dell’apparato radicale. Per l'impianto a macchina le radici si lasciano lunghe (15-20 cm) con la trapianatrice Wagner, mentre si devono accorciare a 1-2 cm con la Clemens.

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Barbatelle:messa a dimora con radice lunga o corta?

di Simone Lavezzaro, Silvia Guidoni, Albino Morandoda Informatore Agrario numero 44 / 2007Nel caso di impianto manuale, la messa a dimora in buca con radice lunga, anche se più costosa, consente una ripresa iniziale decisamente migliore [...]

Messa a dimora delle viti

Riccardo Castaldi Da Millevigne (3) 2016 Sono tanti i modi per la messa a dimora in campo delle barbatelle: a macchina con trapiantatrici, a mano in buca o trincea, con diversi tipi di forcella.