Vit.En

Lazio

Romanesco b.

Vitigno dalle origine ignote, la cui esistenza è documentata a partire dal 19° secolo. Negli Atti dell’inchiesta sulla condizione della classe agraria (1883) è riportato nei comuni Bagnaia, Bomarzo, Canepina, Celleno, Graffignano, Grotte Santo Stefano, Marta, Montefiascone, Valentano, Vitorchiano, Viterbo. Sempre dalla stessa inchiesta risulta coltivato anche nei comuni Acuto, Anagni, Fiuggi e Sgurgola in provincia di Frosinone: in quest’ultimi comuni oggi non se ne trova traccia. Grappolo grande, conico mediamente compatto. Acino piccolo, sferoidale di colore verde giallastro. La varietà è iscritta al Registro volontario regionale delle biodiversità vegetali a rischio di erosione genetica.

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Succhi d'uva ad alto contenuto nutracetico

Di Domenico Tiberi, Paolo Pietromarchi, Gaetano Ciolfi, Fabio Mencarelli Da Vitenda 2012 Il Moscato di Terracina e il Cesanese d'Affile sono stati analizzati dal punto di vista chimico e organolettico nella produzione di succhi d'uva; [...]