Ben diffuso nelle province di Napoli e Caserta, trova la miglior estrinsecazione dei propri caratteri sull’isola di Ischia. Già nel 1868 Guyot cita un biancolella coltivata ad Ischia. Di scarsa vigoria e mediamente produttivo, predilige terreni magri e sciolti, meglio se di origine vulcanica, pur ben adeguandosi a suoli compatti ed argillosi. I migliori sistemi di allevamento risultano essere medi o poco espansi con potature normali o corte. Piuttosto sensibile alla peronospora, tollera le altre malattie ed avversità climatiche. Solitamente vinificato in purezza dona un vino profumato, armonico e delicato che entra in numerose DOC campane (Campi Flegrei, Capri, Costa d’Amalfi, Ischia, Penisola Sorrentina).