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Campania

Ripolo b.

Oggi coltivato in pochi comuni della costiera amalfitana, trovava un tempo ampia diffusione soprattutto alle pendici dei Monti Lattari. Le prime testimonianze scritte circa la sua presenza in Campania risalgono alla metà del 1.800, ad opera del Di Rovasenda.Presenta produzione scarsa e incostante anche in relazione al fatto che tende molto ad acinellare per difetti di morfologia fiorale. Raccolto nella seconda metà di settembre, se vinificato in purezza dà un vino dai sentori esotici, con una buona struttura alcolica ed un’acidità contenuta.

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